Le malattie della bocca di origine batterica

Fabio Betteti

Fabio Betteti

Le malattie della bocca di origine batterica

Il 90% delle malattie della bocca sono strettamente correlate alla presenza di numerosi batteri all’interno del cavo orale, osservati a partire dalla seconda metà del ‘600.

“Il numero di microbi presenti sulla superficie di un dente umano è così elevato che io credo superi il numero di persone viventi in un regno!”

Così si esprimeva più di trecento anni fa Antony van Leenwenhoek, studioso olandese e membro della prestigiosa Royal Society di Londra, considerato oggi il vero iniziatore della microbiologia. Con le lenti primitive del suo rudimentale microscopio riuscì non solo a dimostrare la presenza di microrganismi nella saliva e nella patina dentaria, ma anche a disegnare alcune varietà morfologiche.

Oggi con i mezzi elettronici che consentono di studiare ben diversamente questo microcosmo, si potrebbe tranquillamente affermare che le forme microbiche esistenti nella cavità orale sono tante quante le persone sulla faccia della terra!
Sono circa 300 le specie batteriche isolate che albergano in questa particolare sede anatomica: la maggior parte sono commensali (batteri che sono normalmente presenti sulla superficie di un determinato tessuto senza causare malattia) e quindi estremamente utili per l’organismo stesso. Vivono in condizioni di equilibrio di crescita e di integrità tissutale.

Il cavo orale dal punto di vista ecologico non è un unico microcosmo, ma un ecosistema costituito da un insieme di habitat diversi, ognuno dei quali con caratteristiche ecologiche proprie per la crescita di determinate colonie batteriche. Tali sono la saliva, la mucosa linguale, la gengiva, il solco gengivale e i denti.
Inoltre la composizione di questo ecosistema varia continuamente nel corso della vita dell’individuo. Alla nascita, infatti, il cavo orale è sterile esso tuttavia viene rapidamente colonizzato da una flora via via più diversa e prevalentemente aerobica (condizione in cui il metabolismo è basato sull’utilizzo di ossigeno molecolare). Con la prima dentizione – denti da latte – compaiono anche batteri anaerobi (vivono in assenza di ossigeno) che poi nell’età adulta diventeranno prevalenti. Negli anziani edentuli infine, tornano a prevalere gli aerobi, ma con minor varietà di specie.
Le interazioni tra microrganismi e ospite conducono allo sviluppo ed al mantenimento di una flora batterica caratteristica.

I batteri della bocca sono correlati a carie e malattia parodontale

Il proliferare di certi germi oltre un certo limite viene tuttavia impedito dalla presenza dei sistemi di difesa locali. La cavità orale è un ecosistema aperto dove alimenti e microrganismi vengono introdotti ed eliminati continuamente. Una parte dei batteri tuttavia, grazie al potere di aderenza, riesce a fissarsi e a moltiplicarsi dando luogo alla formazione di quegli aggregati sulla superficie dentale che costituiscono la placca batterica, principale agente eziologico di una delle malattie della bocca più diffuse e pericolose: la malattia parodontale, meglio consciuta come piorrea o parodontite.

Vari fattori possono influenzare l’ecosistema e spostare l’equilibrio ospite-microrganismi a favore di questi ultimi: la scarsa igiene orale, il regime alimentare più o meno ricco in saccarosio, stati debilitanti e/o condizioni di deficit immunitario, il volume e la composizione chimico-fisica della saliva, la presenza o meno di denti.
Come già detto, più di 300 risultano le specie batteriche isolate dal cavo orale. Quelle abitualmente implicate nelle manifestazioni di malattie della bocca non sono, se non raramente, di provenienza esterna, ma fanno parte della flora endogena che, come sopra accennato, può essere differente a seconda della sua localizzazione.
I tessuti del cavo orale sono, in genere, notevolmente resistenti all’insorgenza di processi infettivi; pensiamo alla facilità con cui i tessuti gengivali e ossei guariscono senza complicazioni infettive dopo estrazioni, interventi di chirurgia parodontale o altri tipi di chirurgia. Ai meccanismi difensivi locali concorrono gli anticorpi IgA ed il lisozima presente nella saliva e nel fluido del solco gengivale.

Malattie della bocca: le patologie infettive

Quando, per motivi vari, la resistenza organica diminuisce, i microrganismi, che generalmente si comportano da commensali, possono diventare patogeni e, assieme agli agenti normalmente patogeni, realizzare infezioni miste.
La patologia infettiva del cavo orale è quasi sempre il risultato di infezioni miste e può essere schematicamente suddivisa in due grandi gruppi:

  1. Patologia riguardante il dente: carie, pulpiti e complicazioni (ascessi periapicale e alveolare, granuloma apicale, cisti fistole, osteiti, flemmoni e linfadeniti).
  2. Patologia riguardante la struttura di sostegno del dente, il parodonto: gengiviti e parodontiti.

Altre condizioni patologiche di infezioni batteriche del cavo orale sono: l’osteite post-estrattiva, le stomatiti batteriche, la perimplantite e la pericoronarite.
Ma le possibilità di creare patologie a distanza, in altri distretti anatomici dell’ospite sottolinea l’importanza del controllo delle infezioni batteriche orali attraverso la loro prevenzione e /o il loro corretto trattamento.

Periomedicine - Faggian Clinic

Periomedicine

Le malattie della bocca di origine batterica: una migrazione pericolosa

Oggi è risaputo che le malattie della bocca possono essere correlate ad altre malattie, alcuni molto gravi. La malattia parodontale, per esempio, a causa della batteriemia (batteri trasportati dal circolo sanguigno) frequente e delle alterazioni dell’infiammazione sistemica che provoca, è connessa all’eziopatogenesi di alcune patologie sistemiche.

Il Progetto Periomedicine, promosso dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) descrive, sulla base delle conoscenze più attuali, i rapporti esistenti tra la malattia parodontale e le malattie sistemiche. Recentemente sono stai pubblicati numerosi studi clinici e sperimentali che hanno messo in evidenza una stretta correlazione tra le parodontiti e le malattie cardiovascolari, diabete e patologie polmonari. Inoltre, anche per alcune complicanze ostetriche, come la nascita di bambini pre-termine sottopeso, sono state dimostrate possibili correlazioni con la presenza dell’infezione parodontale. Questi studi ipotizzano che la malattia parodontale può aver effetti sistemici diretti attraverso il trasporto ematico di batteri patogeni in altre sedi, oppure effetti sistemici indiretti attraverso il ruolo negativo esercitato dalla risposta infiammatoria alterata che ne consegue a livello sistemico come conseguenza della predisposizione genetica individuale.

Batteri bocca - Faggian Clinic

L’endocardite infettiva rappresenta una malattia relativamente rara, con una incidenza media stimata di 3,6 – 7,0 casi per 100.000 soggetti all’anno, più elevata oltre la sesta decade di età (15 – 30 per 100.000). Questa malattia è una infiammazione del rivestimento interno del cuore (endocardio) e delle valvole cardiache. Le procedure odontoiatriche e/o le infezioni del distretto orale possono essere causa di batteriemia. Normalmente il sistema immunitario riconosce i germi, li attacca e li rende praticamente innocui. Quando le strutture cardiache sono già danneggiate o c’è la presenza di protesi valvolari o il paziente è debilitato e/o immunodepresso, questi batteri possono non essere bloccati dal sistema immunitario e attaccare l’endocardio. Nonostante la frequente batteriemia associata non solo alle procedure odontoiatriche ma anche allo spazzolamento quotidiano dei denti e alla masticazione, il rischio di sviluppare l’endocardite infettiva è estremamente basso sia nella popolazione normale che in soggetti cardiopatici. La frequenza stimata è di 1 caso di endocardite infettiva per 14 milioni di procedure odontoiatriche, nella popolazione generale, con un rischio differenziato di 1 caso per 1 milione di procedure nei soggetti con prolasso mitralico, 1 per 475.000 per cardiopatie congenite, 1 per 142.000 per cardiopatie reumatiche, 1 per 114.000 per protesi valvolari, 1 per 95.000 per soggetti con precedente episodio di endocardite. Trattandosi tuttavia di una malattia potenzialmente molto pericolosa con una mortalità intraospedaliera del 20%, la prevenzione in campo odontoiatrico mediante profilassi antibiotica e scrupolosa igiene e controllo orale nei soggetti a rischio, rappresenta un’auspicabile misura al fine di ridurre il peso dello sviluppo e della mortalità dell’endocardite infettiva.

Concludendo spero – al termine di questo articolo – di aver posto all’attenzione del lettore due cose importanti per la propria salute:

  • l’igiene orale ed un controllo periodico della bocca associati ad un sano stile di vita contribuiscono al benessere orale ed a quello generale;
  • procedure corrette di prevenzione e di trattamento delle principali malattie di origine batterica permettono di sanare il distretto orale ed impedire il trasporto dei germi e/o delle loro tossine in altri organi dove potrebbero determinare l’insorgenza di malattie anche serie.
Dr. Fabio Betteti

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel 1983. È stato allievo del dott. Gianfranco Carnevale frequentando il corso biennale di perfezionamento in Parodontologia (1987-1988). Si è perfezionato in Implantologia sotto la guida del Prof. Ugo Consolo all’Università di Modena e Reggio Emilia (2005). Ha inoltre frequentato corsi nazionali e internazionali di aggiornamento e perfezionamento in chirurgia parodontale e implantare e corsi di endodonzia. Si occupa prevalentemente di endodonzia e terapia parodontale.

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