Gli effetti della terapia endodontica
21 Settembre 2016 | Fabio Betteti
21 Settembre 2016 | Fabio Betteti
I principali effetti della terapia endodontica
La terapia endodontica, per quanto vada assolutamente eseguita se necessaria, comporta inevitabilmente degli effetti sul dente trattato. Questi i tre effetti principali:
- Perdita di struttura dentaria
- Alterazioni delle caratteristiche fisiche
- Alterazioni delle caratteristiche estetiche del dente residuo
Tralasciando il punto 3 che verrà trattato in un prossimo articolo, affrontiamo oggi con i primi due punti l’argomento in questione: “È più fragile il dente dopo la cura canalare?”
Devitalizzazione e perdita di struttura dentale
La ridotta resistenza riscontrata nei denti trattati endodonticamente è data principalmente dalla perdita di struttura dentale coronale. Di solito non è una diretta conseguenza della terapia canalare. E’ stato dimostrato che le procedure endodontiche riducono la resistenza del dente soltanto di un 5%, mentre una preparazione MOD della corona per una otturazione o un intarsio riduce la resistenza del dente di un 63%.
La preparazione qui sopra è una MOD (mesiale-occlusale-distale) coinvolge tre pareti della corona del dente.
L’otturazione del dente di dx. è una occlusale avendo coinvolto solo la parete omonima della corona. Le creste marginali (frecce) sono integre.
La cresta marginale è il fattore strutturale di unione delle pareti linguali/palatali e vestibolari e la perdita di una cresta riduce del 20% la resistenza del dente ai carichi masticatori e la perdita contemporanea del tetto della camera pulpare comporta un cambiamento architetturale nel dente devitalizzato in grado di provocare un indebolimento maggiore della somma dei singoli fattori.
L’importanza dell’integrità delle creste marginali sulla risposta del dente ai carichi masticatori è ovviamente importante dove i carichi esercitati sono maggiori, a livello dei molari. In questo caso l’apertura di una cavità di accesso alla camera pulpare associata alla demolizione di una cresta marginale produce una deformazione delle cuspidi interessate, mentre le cuspidi residue unite dalla cresta oltre a deformarsi in misura minore sono in grado di attenuare la deformazione a carico delle prime. La diminuzione del volume della struttura dentale che avviene proprio a causa di procedure dentali precedenti ( otturazioni molto grandi che hanno coinvolto 3 o più pareti ), rappresenta un potenziale significativo che può dar luogo a fratture nel dente devitalizzato.
Alterazioni delle caratteristiche fisiche
La struttura dentale residua dopo terapia endodontica, mostra anche delle proprietà fisiche alterate irreversibilmente. Cambiamenti a livello del collagene e disidratazione della dentina hanno come risultato una riduzione della resistenza e della durezza strutturale del 14% in molari che sono stati sottoposti a terapia canalare.
La perdita combinata di integrità strutturale, la perdità di umidità e la perdita di spessore della dentina, compromettono gli elementi dentari che sono stati trattati a livello endodontico.
L’endodontista deve lavorare con giudizio con una metodica che combini l’efficacia del trattamento canalare con la preservazione massima della struttura dentale in generale, e dello spessore della dentina in particolare. Ciò per ridurre al massimo la propria responsabilità della eventuale frattura radicolare.
Il concetto di endodonzia minimamente invasiva deve guidare la mano del clinico che si occupa del trattamento endodontico. Perché allargare eccessivamente quando non c’è bisogno? Sistemi ingrandenti, strumenti da sagomatura super elastici in Nichel-Titanio e la detersione prolungata con soluzioni riscaldate di ipoclorito ci permettono di raggiungere gli obiettivi meccanici e biologici della terapia senza un allargamento eccessivo dello spazio attraverso cui lavoriamo.
Dopo la perdita del sigillo coronale e i canali dimenticati la più comune causa di insuccesso endodontico a lungo termine dei denti trattati è la frattura verticale. A tal proposito concludo con le parole di un grande clinico statunitense, il dott. LS Buchanan:” La prognosi a lungo termine sarà migliorata quando smetteremo di indebolire la sostanza radicolare con esagerate sagomature canalari ai fini di un risultato estetico migliore (N.d.A: inteso come maggior radiopacità radiografica dell’otturazione canalare ). Allora forse i dentisti che si dedicano alla fase del restauro useranno con più fiducia, come pilastri di corone e ponti, i denti trattati endodonticamente”.
Conclusioni sulla terapia endodontica
Quindi rispondendo alla domanda iniziale che spesso il paziente mi pone sulla fragilità di un dente devitalizzato posso dire che:
1) Il dente è meno resistente, ma ciò dipende molto da quanta parte della corona è compromessa (per carie, per restauri precedenti ecc. )
2) Eseguire una terapia canalare seguendo i concetti di una endodonzia minimamente invasiva contribuisce alla diminuzione del rischio frattura del dente devitalizzato
3) Una corretta e tempestiva ricostruzione del dente rimasto lo salvaguarderà dal pericolo frattura, soprattutto quando il dente è un premolare o un molare la cui funzione potrà così essere mantenuta ancora per molti anni.