A proposito di Osas
23 Febbraio 2018 | Dora Bigolin
OSAS: l’importanza della diagnosi
“Gli ignoranti saranno sempre ignoranti, perché la forza è nelle mani di chi ha interesse che la gente non capisca”
(Cesare Pavese)
Caro lettore, mi piacerebbe molto sapere cosa pensi di questa affermazione, io la trovo estremamente realistica. Probabilmente vuoi capire cosa c’entra questo con la questione OSAS ed io ora proverò a chiarirlo. Mi occupo di questo disturbo già da qualche anno e ho approfondito le mie conoscenze perché la cosa mi affascina molto.
Per la gente che si approccia superficialmente a questo tema – come dice l’acronimo inglese OSAS Obstructive Sleep Apnea Syndrome o Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno – si parla di una serie di disturbi fisici, quali sonnolenza, ipertensione, irritabilità, depressione, legati ad un sonno disturbato da interferenze nel respiro. Tali interferenze possono essere di grado variabile, si va dal semplice russamento alle limitazioni del flusso respiratorio, che diventano più gravi quando evolvono in ipopnee o apnee vere e proprie (arresto della respirazione).
Apnee notturne: le “spie” da non sottovalutare
In realtà parlando dell’OSAS parliamo di qualcosa di molto importante perché il respiro è vita ed un appropriato riposo è rigenerazione psicofisica, tant’è che se non si interviene a lungo andare i meccanismi fisiopatologici iniziali porteranno a problemi ben più gravi. Ma nonostante queste informazioni, provate scientificamente ormai da innumerevoli lavori di ricerca, mi stupisco allorché parlo con dei pazienti che in “buona fede” non vogliono scoprire la causa vera di questo disturbo, ma mirano solamente ad una soluzione rapida e semplice del problema.
Ecco allora che in questi casi, per comprendere, faccio sempre l’esempio dell’accensione della spia dell’olio sul cruscotto della macchina che stiamo guidando: il messaggio della spia è “manca l’olio” quindi ferma la macchina e “metti l’olio”!
Nessuno penserebbe di ignorare l’avvertimento e magari, visto che la spia rossa accesa dà fastidio a chi guida, coprirla con un pezzo di scotch nero e molto tranquillamente continuare a viaggiare. Di lì a poco il motore senza lubrificante si danneggerebbe in maniera irreparabile. Morale della storia: eravamo stati avvertiti del pericolo ma abbiamo preferito far finta di niente e molto ingenuamente, per non complicarci la vita, abbiamo eliminato l’allarme fastidioso con una semplice pezza di scotch!
OSAS: affrontare il problema alla radice
Anche il nostro corpo così meraviglioso e allo stesso tempo così complesso è fornito di sistemi di allarme, di spie per avvisare che qualcosa non va così come nel caso dell’OSAS. Inizio a russare, ho delle apnee, ma siccome bene o male il giorno dopo riesco ad alzarmi per andare a lavorare, la cosa non mi preoccupa e faccio finta di niente.
Se poi queste interferenze del sonno mi dovessero portare ad un innalzamento della pressione arteriosa non c’è assolutamente alcun problema perché con la “pastiglietta” di anti-ipertensivo eventualmente prescritta dal mio medico curante sono perfettamente a posto o quasi. E se un farmaco solo non bastasse per riportare la pressione a valori normali ne aggiungeremo un altro, e forse un altro ancora.
L’industria del farmaco ringrazia questo approccio semplicistico della salute: “per ogni sintomo un farmaco”!
Una scelta di responsabilità e salute
Ma vogliamo affrontare seriamente e all’origine i problemi? Ecco allora che in quest’ottica l’aforisma di Pavese si potrebbe riscrivere così: “Gli ignoranti saranno sempre ignoranti fintanto che lasceranno la forza nelle mani di chi ha interesse che la gente non capisca”.
È questo che vogliamo? Mettere la nostra vita, la nostra salute, la nostra serenità nelle mani di chi ha interesse che la gente non capisca? Prendere la pastiglia è meglio che diventare responsabili della propria salute e impegnarsi in una vita più salutare?
Nel caso dell’OSAS, molti pazienti che hanno affrontato il problema alla radice grazie all’aiuto di strategie comportamentali e/o dispositivi vari che permettono un regolare flusso del respiro durante le ore di riposo notturno, hanno potuto eliminare i farmaci che in questi casi curavano solo i sintomi ma non la patologia che li manifestava.
Allarme Apnee notturne: Open day 16 marzo 2018
Anche quest’anno la Giornata Mondiale del Sonno sarà dedicata all’Allarme Apnee Notturne, un tema di fondamentale importanza in Faggian Clinic che da tempo ci vede impegnati in una campagna di sensibilizzazione e prevenzione.
Pensi di soffrire di Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno?
Ricordiamo a tutti che il 16 marzo la nostra clinica aderirà all’Open Day OSAS, promosso dalla fondazione ANDI e dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani.
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