Cos’è l’odontoiatria conservativa?
Il termine “conservativa” richiama l’attività di curare (“conservare”, appunto) i denti colpiti dalla carie o da frattura. La conservativa, infatti, è la branca della odontoiatria che si occupa della terapia di lesioni congenite (anomalie di forma o colore) o acquisite (traumi o carie) dei denti, ed è indispensabile per ricostituire la funzionalità dentale, permettendo al paziente di recuperare la funzione masticatoria, senza dover ricorrere alla devitalizzazione o alla terapia estrattiva.
Nei fatti, con odontoiatria conservativa si intende, perciò, il processo di rimozione della carie e il successivo riempimento della cavità dentale con materiali di vario tipo. Sia per i settori dentali anteriori che per quelli posteriori, usiamo materiali compositi assolutamente estetici e allo stesso tempo atossici e anallergici. Questi hanno una buona durata nel tempo purché l’estensione della lesione non sia troppo ampia: la letteratura ha dimostrato che durante l’indurimento i compositi subiscono una riduzione volumetrica che ne provoca il micro-distacco dalle pareti della cavità, causando l’insuccesso dopo 5 anni nel 60% dei casi. Nei casi in cui le lesioni siano troppo ampie, ricorriamo ai restauri adesivi in ceramica (RAC) che assicurano un successo nel tempo enormemente maggiore.
Programma di prevenzione
Tuttavia, senza un adeguato programma di prevenzione non può essere impedita la comparsa di nuove lesioni cariose. Per questo, ci attiviamo per valutare il tuo rischio di cariorecettività con test diagnostici dedicati, programmiamo controlli frequenti accompagnati da sedute di igiene orale e istruzioni per un buon controllo domiciliare della placca, diamo consigli dietetici e suggeriamo applicazioni di fluoro sia professionali che domiciliari (collutori e dentifrici).
Le fasi della terapia conservativa
L’odontoiatria conservativa moderna è basata sul concetto di minima invasività, con la rimozione del solo tessuto cariato e la sua sostituzione con un materiale da restauro, che viene legato direttamente al tessuto sano. Sono state abbandonate le amalgame d’argento (che richiedevano una preparazione ritentiva, quindi estesa) a favore dei compositi.
Il termine conservativa indica l’obbiettivo di tali cure, cioè di conservare i denti altrimenti distrutti dalla carie. Queste sono le fasi del trattamento:
- identificazione del problema e diagnosi con esame clinico ed esame radiografico;
- esecuzione del restauro (con occhiali ingranditori, sotto diga, eliminazione di tutto il tessuto cariato);
- controllo occlusale per verificare che non ci siano precontatti (controllo della chiusura delle arcate dentali) e rifinitura;
- programmazione di controlli radiografici ed eventuale ripetizione del test di cariorecettività.